giovedì 18 dicembre 2008

Risvegli e diritti....


Nella triste vicenda che riguarda Eluana Englaro e la sua famiglia si è recentemente aggiunta l'ombra del ricatto e dell'intimidazione; in ordine cronologico è avvenuto tutto ciò:

- 16 luglio scorso riguardo la sospensione dell'alimentazione artificile Camera e Senato sollevano un conflitto di attribuzione nei riguardi della Cassazione che aveva stabilito l'autorizzazione a procedere all'interruzione;

- l'8 ottobre la Corte Costituzionale dà ragione alla Cassazione;

- il 16 dicembre quando il trasferiumento di Eluana sembra effettivo secondo un preciso protocollo di legge arriva il "messaggio" del ministro Sacconi.


«Abbiamo ricevuto da un Ministro della Repubblica intimidazioni che hanno cercato di colpire l’azienda nel suo interesse vitale, arrivando a minacciare la sospensione dell’attività in accreditamento con il Servizio sanitario nazionale»: lo ha detto in serata Claudio Riccobon, amministratore delegato della clinica "Città di Udine", che ha ribadito la disponibilità ad ospitare Eluana Englaro durante il protocollo di distacco dall’alimentazione forzata.


Riporto anche uno stralcio da La Stampa di oggi di Michele Ainis (articolo: "Eluana e i guardiani obbedienti") che analizza il provvedimento attuato da Sacconi mettendone in luce la profonda "anticostituzionalità":

(...)Insomma questo provvedimanto non vale nulla, è come una legge promulgata dal direttore delle Poste. E allora a cosa serve? Semplice: serve a intimidire gli ospedali, a ricattarli minacciando di tofliergli i quattrini, se non addirittura la licenza. E perché Sacconi, che è persona seria, ci ha messo in calce la sua firma? Ri-semplice: perché ha agito sotto dettatura. Non è il primo caso e non sarà purtroppo l'ultimo. E' appena successo per i fondi per le scuole private, dopo la protesta a squarciagola della Cei: 120 milioni spariti e subito riapparsi con un emendamento in Finanziaria.(...)


Allora mi chiedo: se la Cei riesce a dettare legge nel vero senso della parola, ormai, che difesa possiamo attuare per tutelare il diritto di scegliere per la propria esistenza, per l'autodeterminazione dei laici (ma direi di tutti, proprio di tutti)?

Inoltre, l'attualissimo caso della ragazza ventenne di Torino che ha dato cenni di risveglio da coma vegetativo dopo tre anni (e dopo un intervento eseguito nel 2007) forse, con tutte le dovute cautele apre spiragli alla speranza di pazienti in analoga condizione ma NON PUO' in nessun modo prestarsi a strumentalizzazioni politiche, sarebbe troppo...eppure credo che ciò avverrà se non sta già avvenendo....

Il filo sottilissimo e delicato che ci lega alla vita è troppo intimo, troppo personale e fragile nella sua forza per diventare questione diabttuta sul corpo e sul cuore altrui, ma in Italia avviene questo ed altro!


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