
Dal bellissimo libro di U.Galimberti "L'ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani"(2007) che vi consiglio vivamente, un pensiero riguardante le "nuove" generazioni, il rapporto con i genitori....il mondo in cui viviamo:
(...)Soli da piccoli, affidati alla televisione o alle prestazioni mercenarie dell'esercito delle baby-sitter, questi figli del benessere e della razionalità, crescono con un cuore dapprima tumultuoso che invoca attenzione emotiva, poi, quando questa attenzione non arriva, giocano d'anticipo la delusione eil cinismo per difendersi da una risposta d'amore che sospettano non arriverà mai. A questo punto il cuore, un tempo tumultuoso e invocante, si fa piatto, non reattivo, pronto a declinare ora nella depressione, ora nella noia (...).
Galimberti attribuisce questo spaesamento non solo ai ragazzi che vivono una evidente fragilità e che hanno problemi comportamentali ma soprattutto alla maggioranza degli adolescenti, quelli "normali", quelli che magari, da un giorno all'altro, compiono gesti inconsulti (suicidio, omicidio, bullismo) e che i media, a posteriori definiscono "bravi ragazzi, insospettabili". Che ne pensate...?