
Il Cammino di Santiago tra Spagna e in Portogallo ha il nome della galassia Via Lattea , perché indica la via da est a ovest che porta al luogo della supposta sepoltura dell'apostolo Giacomo (Iago in spagnolo, da cui Sant'Iago). E' inoltre chiamata così per sottolineare la sua natura di via "sotto le stelle". La Via Lattea è anche il titolo di un film di Luis Buñuel del 1969 che narra le avventure di due pellegrini in cammino verso la tomba di San Giacomo, e i metaforici duelli sulle questioni dottrinali che li accompagnano per tutto il percorso, fino alla meta.
Il libro, invece, riporta le schermaglie filosofico-religiose che hanno accompagnato il viaggio (con partenza da Roncisvalle) del matematico ateo Piergiorgio Odifreddi e del giornalista credente Sergio Valzania (e per un tratto lo storico cattolico Franco Cardini) tra il 24 aprile e il 26 maggio 2008 (trasmesse dall'interessante programma su Radio3). Si parte dalla contrapposizione tra Natura e Dio per toccare i temi dell'etica, della storia, dell'arte e per giungere ad una meditazione corale sul senso dell'esistenza nella sua interezza.
Non ho idea della reale possibilità, sul cammino per Santiago, di trovare la benché minima risposta a questi enormi temi, so solo che sarà, spero, la meta del mio prossimo viaggio....Dal momento che concepisco il viaggio in quanto ricerca, scoperta e possibilità sempre nuova di sperimentarsi e dal momento che sono sempre stata affascinata da questo percorso nel cuore della spiritualità in senso lato, alla confluenza di Dio e Natura, non trovo meta migliore per un ipotetico pellegrinaggio dell'anima. Ovviamente credo che sarà un viaggio (per ora lo sto solo programmando) che lascerà spazio a tanti interrogativi e non risponderà proprio a nulla ma è questo il bello......tanto per iniziare mi chiedo: c'è un confine tra Dio e Natura? posso sentire o intuire la presenza di Dio (come io lo immagino, non un Dio solo ma qualcosa di più ampio)nella Natura senza per questo essere animista? mah......