giovedì 16 ottobre 2008

Sta cambiando il mondo...ed io sono piuttosto incazzata...


da l'Unità di giovedì 16 ottobre 2008 -articolo di Alfredo Reichlin


(...)Era evidente (almeno per menti libere) che non poteva continuare all'infinito un sistema in base al quale somme immense di denario (molte volte più grandi della ricchezza reale prodotta) si muovono da un luogo all'altro del mondo in tempo reale prescindnendo dai bisogni veri della gente, dalle relazioni umane, dai diritti sociali, dalle risorse relai, dai territori. Il fenomeno è stato davvero grandioso e certe polemiche anti-capitalistiche di "rivoluzionari" invecchiati lasciano il tempo che trovano. In questo modo è stata anche favorita l'apertura di nuovi mercati e il finanziamento di cose straordinarie come l'intelligenza artificiale, le medicine (e perchè no - le armi del 2000). E tutto ciò ha anche reso possibile un salto nello sviluppo dei paesi emergenti. Tuttavia è grazie a questo sistema che il paese più ricco del mondo ha potuto vendere a credito molto al di sopra delle sue risorse attirando, grazie al ruolo imperiale del dollaro, l'ottanta per cento del risparmio mondiale..(...)



Non so chi sia il giornalista, lo ammetto per sincerità, però ho molto da contestare a questa sua analisi della situazione economico-finanziaria attuale. Credo che il "fenomeno" del dilagare di crediti enormi non corrispondenti a denaro reale che grazie alle grandi banche statunitensi (e non solo) ha travolto i mercati di tutto il mondo sia la spia di qualcosa in tto già da molto prima e legato essenzialmente ai meccanismi di mercato. Quelli hanno schiacchiato tutto, ogni etica, ogni idea di convivenza pacifica (perchè è questo che sta succedendo, vedi Italia), ogni difesa dell'ambiente che timidamente dalla fine degli anni settanta in avanti si era abbozzata in Europa. Avevamo in Italia un Alexander Langer che sognava delle comunità composte da etnie diverse che potessero dialogare nonostante le lingue adottate ufficialmente fossero distantissime...siamo riusciti a perderlo, morto suicida. Poi queste penne del giornalismo parlano degli effetti collaterali dello strapotere americano come fossero noccioline...ma sono morte e muoiono ogni giorno tanti civili, donne e bambini inermi nelle varie guerre"pacificatrici" sparse per il mondo...e sempre per il barile di petrolio ed i loro fottuti dollari quindi il finanziamento alle nuove armi del 2000 non mi sembra tra le genialate più evidenziabili e tra gli argomenti più felici. Inoltre credo che se si recuperasse davvero un'etica ed anche il buon senso, si penserebbe ad esempio a ridurre il debito di un Africa dove ancora i bambini vengono decimati da fame e AIDS, si penserebbe ad una reale politica mondiale da adottare per sconfiggere la fame, la miseria, le malattie epidemiche che sono i reali nemici che TUTTI, davvero tutti, dovremmo avere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Rispondo con il pensiero di un grande resistente e liberale

L'ipotesi di Calamandrei

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell'Associazione a difesa della scuola nazionale (Adsn), a Roma l'11 febbraio 1950

'Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A 'quelle' scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.'

Pubblicato nella rivista 'Scuola democratica', 20 marzo 1950