mercoledì 24 dicembre 2008

EMERGENZA CULTURA!


Si, certe notizie proprio non mi vanno giù...Ieri sia su L'Unità che su Repubblica (perlomeno sui quotidiani che di solito consulto) c'era il titolo "La bancarotta artistica e cultuale nell'era Bondi". Si dava la notizia, accompagnata dall'accorata lettera di Vincenzo Cerami, del colpo ad efetto predisposto dal nostro ministro dei beni culturali Sandro Bondi con la nomina, l'altro ieri, di Bruno Vespa come rappresentante dello Stato nel consiglio di amministrazione dell'Opera di Roma. Il presentatore e giornalista Vespa, ha preso il posto del dimissionario Ennio Morricone, grande compositore, accademico di Santa Cecilia, premio Oscar alla carriera nel 2006. Morricone si dimetteva in quanto, pur in seguito alla nomina nel CdA conferitagli dal precedente governo, non si riteneva abbastanza competente per ricoprire tale mansione....C'è da chiedersi se la nomina di Vespa risponda davvero a requisiti di competenza al livello organizzativo e anche culturale, direi, in quanto il giornalista, seppure appasionato melomane, non risulta certo più qualificato di un compositore come Morricone....Considerando che i tagli allo spettacolo predisposti dal governo di centro-destra ammontano al 40% (sulla base di supposti deficit del settore cultura, tutti da dimostrare) e che artisti come Fabrizio Arcuri, talento emergente del teatro italiano (e con lui tanti altri), si vedono cancellare fondi e spettacoli a stagione iniziata e con la prospettiva di azzerare le compagnie, direi che la situazione è molto grave. Capisco che non si tratta di tutelare la produzione di un bene "concretamente percepibile" ma il nostro benemerito paese dovrebbe vivere di cultura e di arte, o mi sbaglio?

Riporto l'accorato appello di Cerami:

(...)LA BANCAROTTA ARTISTICA E CULTURALE ITALINA E' FEROCE E INVASIVA: COLPISCE UOMINIE COSE, IMPOVERISCE LA NOSTRA IDENTITA', STORPIA LE BELLZZE CHE CI HANNO LASCIATO I NOSTRI ANTENATI. AUMENTERANNO I DISPOCCUPATI, SI SPEGNERANNO LE LUCI NEI LUOGHI E NELEL PIAZZE IN CUI L'ITALIA SI RACONTA, NEI TEMPLI IN CUI NOI TUTTI, GIOVANI E MENO GIOVANI, CI CONFRONTIAMO CON I GRANDI TEMI DELL'ARTE, COME LA VITA E LA MORTE, IL PRESENTE E IL PASSATO, L'AMORE E L'AMICIZIA, LA BELLEZZA. PER TUTTE QUESTE RAGIONI INSIEME CON LE CATEGORIE CHE HO INCONTRATO E I SINDACATI, STIAMO ORGANIZZANDO PER I PRIMI DI FEBBRAIO, UN GRANDE CONCERTO CONSACRATO ALL'EMERGENZA CULTURA (...)

VINCENZO CERAMI - L'UNITA' 23/12/2008


Informiamoci sul Concerto, cerchiamo di fare sentire la nostra voce e, alla faccia dell'ottimismo scellerato a tutti i costi, BUON NATALE!

giovedì 18 dicembre 2008

Cantico di Natale di C.Dickens

da Wikisource.org:


(...)Caldo e freddo non facevano effetto sulla persona di Scrooge. L'estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c'era vento più aspro di lui, non c'era neve che cadesse più fitta, non c'era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo. L'acquazzone, la neve, la grandine, il nevischio, per un sol verso si potevano vantare di essere da più di lui: più di una volta si spargevano con larghezza: Scrooge no, mai.
Nessuno lo fermava mai per via per dirgli con cera allegra: "Come si va, caro il mio Scrooge? a quando una vostra visita?" Né un poverello gli chiedeva la più piccola carità, né un bambino gli domandava che ore fossero, né uomo o donna, una volta sola in tutta la vita loro, si erano rivolti a lui per informarsi della tale o tal'altra strada. Perfino i cani dei ciechi davano a vedere di conoscerlo; scorgendolo di lontano subito si tiravano dietro il padrone in una corte o in un chiassuolo. Poi scodinzolavano un poco, come per dire: "Povero padrone mio, val meglio non aver occhi che avere un mal occhio!"
Ma che gliene premeva a Scrooge! Meglio anzi, ci provava gusto. Sgusciare lungo i sentieri affollati della vita, ammonendo la buona gente di tirarsi in là, era per Scrooge come per un goloso sgranocchiar pasticcini.
Una volta - il più bel giorno dell'anno, la vigilia di Natale - il vecchio Scrooge se ne stava a sedere tutto affaccendato nel suo banco. Il tempo era freddo, uggioso, tutto nebbia; e si sentiva la gente di fuori andar su e giù, traendo il fiato grosso, fregandosi forte le mani, battendo i piedi per terra per scaldarseli. Gli orologi del vicinato avevano battuto le tre, ma era già quasi notte, se pure il giorno c'era stato. Dalle finestre dei negozi vicini rosseggiavano i lumi come tante macchie sull'aria grigia e spessa. Entrava la nebbia per ogni fessura, per ogni buco di serratura; e così densa era di fuori che, ad onta dell'angustia del vicoletto, le case dirimpetto parevano fantasmi. Davvero, quella nuvola scura che scendeva e scendeva sopra ogni cosa faceva pensare che la Natura, stabilitasi lì accanto, avesse dato l'aire a una sua grande manifattura di birra (...)



Si tratta di una parte della prima strofa del celebre testo di Dickens, una lettura che consiglio a tutti, magari davanti al fuoco e con un pò di tempo da dedicarsi...e da dedicare a chi abbiamo vicino...

e BUON NATALE DI CUORE A TUTTI!!!!

Risvegli e diritti....


Nella triste vicenda che riguarda Eluana Englaro e la sua famiglia si è recentemente aggiunta l'ombra del ricatto e dell'intimidazione; in ordine cronologico è avvenuto tutto ciò:

- 16 luglio scorso riguardo la sospensione dell'alimentazione artificile Camera e Senato sollevano un conflitto di attribuzione nei riguardi della Cassazione che aveva stabilito l'autorizzazione a procedere all'interruzione;

- l'8 ottobre la Corte Costituzionale dà ragione alla Cassazione;

- il 16 dicembre quando il trasferiumento di Eluana sembra effettivo secondo un preciso protocollo di legge arriva il "messaggio" del ministro Sacconi.


«Abbiamo ricevuto da un Ministro della Repubblica intimidazioni che hanno cercato di colpire l’azienda nel suo interesse vitale, arrivando a minacciare la sospensione dell’attività in accreditamento con il Servizio sanitario nazionale»: lo ha detto in serata Claudio Riccobon, amministratore delegato della clinica "Città di Udine", che ha ribadito la disponibilità ad ospitare Eluana Englaro durante il protocollo di distacco dall’alimentazione forzata.


Riporto anche uno stralcio da La Stampa di oggi di Michele Ainis (articolo: "Eluana e i guardiani obbedienti") che analizza il provvedimento attuato da Sacconi mettendone in luce la profonda "anticostituzionalità":

(...)Insomma questo provvedimanto non vale nulla, è come una legge promulgata dal direttore delle Poste. E allora a cosa serve? Semplice: serve a intimidire gli ospedali, a ricattarli minacciando di tofliergli i quattrini, se non addirittura la licenza. E perché Sacconi, che è persona seria, ci ha messo in calce la sua firma? Ri-semplice: perché ha agito sotto dettatura. Non è il primo caso e non sarà purtroppo l'ultimo. E' appena successo per i fondi per le scuole private, dopo la protesta a squarciagola della Cei: 120 milioni spariti e subito riapparsi con un emendamento in Finanziaria.(...)


Allora mi chiedo: se la Cei riesce a dettare legge nel vero senso della parola, ormai, che difesa possiamo attuare per tutelare il diritto di scegliere per la propria esistenza, per l'autodeterminazione dei laici (ma direi di tutti, proprio di tutti)?

Inoltre, l'attualissimo caso della ragazza ventenne di Torino che ha dato cenni di risveglio da coma vegetativo dopo tre anni (e dopo un intervento eseguito nel 2007) forse, con tutte le dovute cautele apre spiragli alla speranza di pazienti in analoga condizione ma NON PUO' in nessun modo prestarsi a strumentalizzazioni politiche, sarebbe troppo...eppure credo che ciò avverrà se non sta già avvenendo....

Il filo sottilissimo e delicato che ci lega alla vita è troppo intimo, troppo personale e fragile nella sua forza per diventare questione diabttuta sul corpo e sul cuore altrui, ma in Italia avviene questo ed altro!


domenica 14 dicembre 2008

Lo stato della ricerca...e del laboratorio di Farmacia dell'Università di Catania


Da Repubblica.it del 7/12/08


di Alessandra Ziniti


"Storie del tutto simili a quella di Emanuele Patanè, il 29enne ricercatore che prima di morire per un tumore al polmone ha affidato al suo diario il drammatico racconto di quei suoi anni di lavoro in un ambiente killer e dell' ultimo stadio della sua malattia vissuta nell' assoluta indifferenza di quanti, vertici dell' Università e responsabili della Facoltà, ben sapevano non solo del mancato rispetto delle più elementari norme a tutela della salute ma anche della già lunga lista di vittime e di ammalati. Come dicono gli stessi magistrati negli atti dell' indagine che ha già portato al sequestro del laboratorio, e all' invio di otto avvisi di garanzia per disastro ambientale nel troncone d' inchiesta che presto verrà unificato con quello per omicidio colposo plurimo. «La cosa che colpisce moltissimo - osservano in Procura - è la giovane età di gran parte delle vittime: quasi tutti ragazzi tra i venti e i trent' anni». Che in quel laboratorio si specializzavano o affrontavano le loro esperienze di dottorato o di ricerca. Per il 19 dicembre è già stato fissato l' incidente probatorio per stabilire se le falde acquifere e il terreno circostante il laboratorio di Farmacia siano inquinati dai veleni che, come ha già accertato l' inchiesta, venivano smaltiti dai normali scarichi di lavabi e gabinetti. Poi sarà la volta della penosa quanto delicata sfilata dei testimoni, i familiari delle vittime, ma soprattutto gli ammalati, quelli che ancora lottano contro il male che li ha aggrediti in quelle stanze."



Nelle giornate di Telethon mi sembrava giusto ricordare quanto avvenuto in quel laboratorio...senza pensare a colpevoli (che spero vivamente vengano perseguiti con severità) ma soprattutto alle vittime. La ricerca, alla quale si tagliano fondi per destinarli alle operazioni finanziarie ed economiche del nostro governo (come il salvataggio Alitalia, operazione secondo me gestita in modo cieco e politicamente indegno) piange miseria sempre di più...Un paese che non investe nel sapere, come nelle Università pubbliche, come nel potenziamento dei fondi da destinare alle facoltà che si impegnano in progetti di utilità collettiva e scientifica, un paese che non attira studenti ma li espelle perché incapace di creare condizioni per una ricerca libera da condizionamenti di sorta, un paese così forse è già morto...

mercoledì 10 dicembre 2008

Psiche

Paolo Conte sa restituirmi un attimo di sogno...questa "Psiche" è straordinaria, sa conciliarsi bene con la sospensione di questi giorni tra neve e letture...

martedì 9 dicembre 2008

La fabbrica dei tedeschi

Ieri sera ho seguito la trasmissione "L'Infedele" di Gad Lerner, dedicata alla tragedia della ThyssenKrupp nei giorni dell'anniversario. E' stato un momento molto dolente, non sapevo se sentirmi più arrabbiata o triste soprattutto ascoltando le parole pesantissime dei parenti delle vittime e guardando i loro volti, quelli di tutte le vittime di questa tragedia, i vivi ed i morti. Ho sentito la moglie di un operaio deceduto ricordare che le questioni riguardanti il risarcimento derivante dal processo (di cui mi sembrava abbastanza inutile discutere) non restituiranno di certo i loro cari e che tutto l'oro del mondo è inutile, è vuoto e senza senso se mancano le persone care, se non si può progettare qualcosa, costruire, lasciarsi vivere. Ora, in quelle persone, i parenti delle vittime, ho visto la morte in terra, mancava la luce della vita e della speranza. Per questo sono stata male, soprattutto se penso alla logica crudele che regola il lavoro salariato (che esiste ancora) per le aziende, come la Thyssen, in sentore di dismissione: quello che non è conveniente si abbandona e con esso il lavoro degli uomini e donne che hanno dedicato la loro vita alla fabbrica. Si taglia, ci si trasferisce e per non perdere un centesimo e cosa si fa? lo si fa in corso d'opera, con gli operai che ancora lavorano e i cantieri in corso...una FOLLIA!(come ricordava molto bene un operaio ieri sera). Ma quando si finirà, quanto si dovrà morire ancora andando al lavoro? si riuscirà a cambiare questa logica, basteranno leggi come la 626 ed il nuovo recente D.Lgs 81/08(che ho pure studiato nei dettagli, dovrei essere persino un esperto, figuriamoci!) se mai venissero applicate come si deve a proteggerci dalla sete di profitto che non si arresta nemmeno di fronte alla morte?

domenica 7 dicembre 2008

La strada del dopo-Kyoto è una rivoluzione delle nostre menti di G. Chiesa


(...)Sarà sufficiente la cornice di tempo di qui a Copenhagen per costruire un accordo mondiale circa la necessità di una brusca inversione di tendenza nelle politiche globali sul cambiamento climatico?A me pare che siamo in bruttissime acque. Ricordo il pronunciamento finale dell’incontro del World Political Forum a Torino, lo scorso 28 maggio: «Il mondo è entrato in un periodo in cui la drammatica scala, complessità e rapidità del cambiamento causato dalle attività umane, minaccia i fragili sistemi ambientali ed ecologici da cui dipendiamo».Tuttavia i numerosi allarmi che sono stati lanciati dalla comunità scientifica internazionale nel corso di molti anni non hanno avuto successo sinora nel convincere i governi, né le élites politiche, né le società di capitali a prendere attivamente dei provvedimenti miranti a prevenire un impatto negativo sulla vita quotidiana di milioni di persone.Questi impatti sono stati identificati con grandissima certezza, sebbene non ci sia ancora una data, e nonostante la loro scala non sia di fatto prevedibile.Lasciate che ricordi un po’ la cattiva sorte delle prime previsioni del Club di Roma. Era molto tempo fa e i suoi allarmi non furono quasi notati, non ricevettero nessuna attenzione e, una volta notati, suscitarono diffuse derisioni, specie fra gli economisti.Era proprio l’inizio della globalizzazione e tutti soggiacevano ancora all’illusione della crescita indefinita (...)
Estratto del Testo dell’intervento al seminario organizzato da Green Cross International a Poznan (Polonia) il 2 Dicembre 2008 (“PROMUOVERE IL COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ DEGLI AFFARI NELL’AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO”)(traduzione di Pino Cabras)



Giulietto Chiesa in un estratto, dal sito http://www.ilribelle.com/, interessante sito di approfondimenti e di riflessioni sul quotidiano di Massimo Fini; pur non avendo le medesime idee politiche, ritengo Massimo Fini una persona intelligente e lo dimostra questo sito in cui offre voce alle posizioni più distanti e inconciliabili..Un tema come quello della necessità di difendere l'ambiente ora, mi sembra possa superare gli steccati ideologici !

venerdì 5 dicembre 2008

Alda Merini e la Legge Basaglia

Oggi ricorre l'anniversario della Legge Basaglia (Legge 180). La legge 180, voluta da Franco Basaglia, approvata in parlamento il 13 maggio 1978 decretava la chiusura dei manicomi (l'ultima struttura ha visto la fine nel 2002) ha posto l'Italia all'avanguardia della cura psichiatrica. La legge Basaglia è stata presa come punto di riferimento da una risoluzione dell'Europarlamento che chiedeva una profonda riforma della strategia europea sulla salute mentale.In questi trent'anni è cambiata l'Italia, sono cambiate soprattutto le sue inquietudini di pari passo con i cambiamenti sociali. Oggi in Italia si hanno realtà diverse a seconda dei diversi Dipartimenti di salute mentale a cui ci si rivolge nel momento del bisogno. Resta il problema degli investimenti, la drammaticità di un diritto alla cura che non è uguale per tutti.

"La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d' essere". (F. Basaglia)

domenica 30 novembre 2008

Meditazioni sulla via per Santiago


Il Cammino di Santiago tra Spagna e in Portogallo ha il nome della galassia Via Lattea , perché indica la via da est a ovest che porta al luogo della supposta sepoltura dell'apostolo Giacomo (Iago in spagnolo, da cui Sant'Iago). E' inoltre chiamata così per sottolineare la sua natura di via "sotto le stelle". La Via Lattea è anche il titolo di un film di Luis Buñuel del 1969 che narra le avventure di due pellegrini in cammino verso la tomba di San Giacomo, e i metaforici duelli sulle questioni dottrinali che li accompagnano per tutto il percorso, fino alla meta.

Il libro, invece, riporta le schermaglie filosofico-religiose che hanno accompagnato il viaggio (con partenza da Roncisvalle) del matematico ateo Piergiorgio Odifreddi e del giornalista credente Sergio Valzania (e per un tratto lo storico cattolico Franco Cardini) tra il 24 aprile e il 26 maggio 2008 (trasmesse dall'interessante programma su Radio3). Si parte dalla contrapposizione tra Natura e Dio per toccare i temi dell'etica, della storia, dell'arte e per giungere ad una meditazione corale sul senso dell'esistenza nella sua interezza.

Non ho idea della reale possibilità, sul cammino per Santiago, di trovare la benché minima risposta a questi enormi temi, so solo che sarà, spero, la meta del mio prossimo viaggio....Dal momento che concepisco il viaggio in quanto ricerca, scoperta e possibilità sempre nuova di sperimentarsi e dal momento che sono sempre stata affascinata da questo percorso nel cuore della spiritualità in senso lato, alla confluenza di Dio e Natura, non trovo meta migliore per un ipotetico pellegrinaggio dell'anima. Ovviamente credo che sarà un viaggio (per ora lo sto solo programmando) che lascerà spazio a tanti interrogativi e non risponderà proprio a nulla ma è questo il bello......tanto per iniziare mi chiedo: c'è un confine tra Dio e Natura? posso sentire o intuire la presenza di Dio (come io lo immagino, non un Dio solo ma qualcosa di più ampio)nella Natura senza per questo essere animista? mah......

venerdì 28 novembre 2008

Nevica....ma piove ancora....

Chi non ricorda questa splendida canzone e poi Why? , The miracle of love e tutta Annie Lennox (se non si fosse capito la adoro)?


giovedì 27 novembre 2008

La canzone dell'acqua

E la canzone dell’acqua è una cosa eterna.



È la linfa profondache fa maturare i campi.


È sangue di poeti che lasciano smarrire le loro anime



nei sentieri della natura.


Che armonia spande sgorgando dalla roccia!


Si abbandona agli uomini con le sue dolci cadenze.


Il mattino è chiaro.


I focolari fumano e i fiumi sono braccia che alzano la nebbia.


Ascoltate i romances dell’acqua tra i pioppi.


Sono uccelli senz’ala sperduti nell’erba!


Gli alberi che cantano si spezzano e seccano.


E diventano pianure le montagne serene.


Ma la canzone dell’acqua è una cosa eterna.


(F.G. Lorca)







Per lasciare parlare la poesia e far sì che ci rigeneri in giorni di lutti, di sangue per il mondo, di scuole che crollano e di crisi economica mondiale....ci vuole la purezza della natura a salvarci, uno sguardo fuori dal finestrino per scoprire che ci siamo ancora e ancora anche per noi tutto va avanti, tutto passa...Certo, dovremo rimboccarci le maniche ma godiamoci il presente (che è meglio...) e scusate la retorica ma ogni tanto su questo blog finiscono i pensieri così, come vengono...


Ma non dimentichiamo l'emergdenza acqua in Africa:


www.centroaiutietiopia.it/progetti.html vedere Progetto Acqua Pulita

martedì 25 novembre 2008

Un paese non solo imbelle...forse anche un pò imbecille?

Dal sito Lavoratorio.it un editoriale interessante che ci dice forse quel che già sappiamo: è necessario riconvertire il nostro modo di produrre, di lavorare e di vivere, credo, pena la dipendenza da questi meccanismi economico-finanziari di cui siamo già schiavi e da cui siamo ormai intrappolati....

Il caso Motorola e un paese imbelle
di Armando Rinaldi
La dura presa di posizione del Sindaco di Torino in merito alla decisione della Motorola di chiudere tutte le attività di ricerca e produzione in Italia e in Europa evidenzia finalmente in modo chiaro ciò che da anni riscontriamo nel comportamento di molte aziende multinazionali così come di tante imprese italiane.Da almeno 15 anni a questa parte vere o presunte esigenze di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale hanno fatto pervenire sui tavoli dei Ministeri del Lavoro dei vari Governi che si sono succeduti alla guida del paese, continue richieste di interventi della finanza pubblica allo scopo di sostenere costi che, a ragion di logica, dovrebbero essere a carico del sistema impresa.Un sistema impresa sempre pronto a gridare alla libera imprenditoria e al libero mercato, che guarda con orrore all’intervento pubblico nell’economia fino al momento in cui lo Stato diventa un comodo rifugio sul quale scaricare costi indesiderati.Di volta in volta, sotto il ricatto del licenziamento di centinaia di lavoratori, si ottengono interventi legislativi ad hoc che attraverso cassa integrazione, mobilità e prepensionamenti sottraggono preziose risorse finanziare ai bilanci degli enti previdenziali.E mentre tutto questo avviene l’opinione pubblica è bombardata da continui allarmi sulla spesa previdenziale e sulla necessità di nuovi sacrifici da chiedere a coloro che vorrebbero avere una certezza sul proprio diritto alla pensione.E, ancora, mentre tutto questo avviene da oltre 15 anni si continua a parlare della necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali in grado di tutelare chi perde il lavoro o chi svolge attività lavorativa intermittente vivendo per lunghi periodi di tempo del tutto privo di reddito.Ma, la cosa più paradossale è data dal fatto che moltissime aziende che hanno goduto del benefico intervento della finanza pubblica, una volta incamerato il malloppo, decidono, alla faccia della tanto sventolata etica d’impresa, di delocallizzare le proprie attività in altri paesi alla faccia dei sacrifici imposti ai contribuenti italiani.Non occorrono grandi indagini e ricerche per scoprire che interi comparti industriali sono andati progressivamente sparendo grazie a queste logiche imprenditoriali

martedì 11 novembre 2008

C'è tempo



Dicono che c'è un tempo per seminare e uno che hai voglia ad aspettare

un tempo sognato che viene di notte e un altro di giorno teso come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto un tempo distante che è roba degli altri

un momento che era meglio partire e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C'è un tempo perfetto per fare silenzio

guardare il passaggio del sole d'estate

e saper raccontare ai nostri bambini quando è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti

come smarrire un anello in un prato

e c'era tutto un programma futuro che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura che prima o poi ci riprende

perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove e da un anno non torno da mezz'ora

sono qui arruffato dentro una sala d'aspetto di un tram che non viene

non essere gelosa di me della mia vita non essere gelosa di me non essere mai gelosa di me.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo qualcosa di buono che verrà

un attimo fotografato, dipinto, segnato e quello dopo perduto via senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato una stagione ribelle

l'istante in cui scocca l'unica freccia che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle

è un giorno che tutta la gente si tende la mano

è il medesimo istante per tutti che sarà benedetto, io credo da molto lontano

è il tempo che è finalmente o quando ci si capisce un tempo in cui mi vedrai accanto a te nuovamente mano alla mano

che buffi saremo se non ci avranno nemmeno avvisato.

Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare

io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare.


Ivano Fossati

domenica 9 novembre 2008

A chi ama raccontare (e raccontarsi) storie...


"Le storie erano diverse: prendevano vita nel raccontarle. Senza una voce umana che le leggesse, o due occhi sgranati che le seguissero alla luce di una torica elettrica sotto una coperta, non avevano una vera e propria esistenza nel nostro mondo. Erano come semi nel becco di un uccello, in attesa di cadere a terra, o come le note di una canzone su uno spartito che bramavano l'arrivo di unostrumento che facesse vivere la loro musica. Giacevano inermi, sperando che si presentasse l'occasione di emergere. E una volta che qualcuno cominciava a leggerle, potevano mutare e, mettendo le radici nell'immaginazione, trasformare il lettore stesso. Le storie volevano essere lette, bisbigliava la madre di David. Ne avevano bisogno. Era il motivo per cui entravano con forza nel nostro mondo. Volevano che noi dessimo loro vita."


John Connolly, Il libro delle cose perdute



Chi non ha mai giocato a raccontare storie di fantasmi o dell'orrore con una lampada sotto una coperta? io si, eccome! forse ho avuto un'infanzia difficile...ma le storie sono state anche per me una grande compagnia (e per voi?)

mercoledì 5 novembre 2008

Dei segreti palpiti


Cosa sappiamo
dei segreti palpiti
del mare
del pane e le rose
che non volemmo
cogliere
dell'istante perso
del ritrovato ardore,
di Maya ed Edipo
che infestano il sonno
dello scivolare caldo
della polvere di parole
che fluisce nel vento
Cosa diremmo
a festa finita
a luci spente
volando nella notte
in mezzo ad alberi frondosi?
Ricorderemo i nomi
i luoghi
delle altalene
i visi, le corse
ancora una volta
come l'ultima
tra le palpebre...

In questi strani giorni di attese e speranze, di malinconia autunnale e voglia d'inverno (almeno per me che sogno la neve) è naturale porsi delle domande....chiaramente non mi aspetto risposte, diffido da chi ne ha subito pronte....ma altri palpiti, altre voci...

lunedì 3 novembre 2008

Già in rete da tempo ma sempre molto attuale


Discorso sulla Costituzione
di
Piero Calamandrei

http://groups.google.com/group/ANED-TORINO/web/pietro-calamandrei-in-difesa-della-scuola-pubblica?hl=it

"Dietro ogni articolo di questa Costituzione o giovani, voi dovete vedere giovani come voi, caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta. Quindi quando vi ho detto che questa è una Carta morta: no, non è una Carta morta.
Questo è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione."

domenica 2 novembre 2008

Sognare l'Irlanda


E andiamo avanti così....dal Blog di Grillo:
Licio Gelli: ''Se tornassero le Brigate Rosse ci sarebbero ancora piu' stragi: il terreno e' molto fertile perche' le BR potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della poverta' che c'e' nel Paese''. E' un avviso ai naviganti? A P2, PDL, PDmenoelle e criminalità organizzata?Gelli ha ragione, il terreno è MOLTO fertile. Le cause sono due: l'economia che farà a pezzi il nostro Paese nel 2009 con milioni di nuovi disoccupati. L'impossibilità di controllare l'informazione rispetto agli anni di piombo. Allora si uccideva Pecorelli e si stava tranquilli per un decennio. Oggi si dovrebbe mettere la mordacchia alla Rete. Ci proveranno, ma forse è troppo tardi, forse è troppo difficile.

Ci si mette anche Licio Gelli, adesso esce allo scoperto su Odeon Tv perchè tanto il progetto P2 è quasi completamente realizzato grazie al nostro attuale governo, chi glielo faceva fare di restare nell'ombra? poi c'è il tempo schifoso, il giorno dei morti, l'insonnia....insomma non mi resta che sognare l'Irlanda, prati verdi e mare in tempesta, campi di pecore a perdifiato e nuvole, tante nuvole in cui perdersi per non pensare, non pensare..........

mercoledì 29 ottobre 2008

NOI NON ABBIAMO PAURA


Piazza Navona, oggi, dal sito di Repubblica:

"LA CRONACA IN DIRETTA Sono passate da poco le dieci quando l'Aula del Senato approva il decreto Gelmini. Fuori, la protesta è forte. Centinaia di studenti diventano via via migliaia, gridano verso Palazzo Madama, "Gelmini, vieni fuori", "Fateci entrare", fischi e "buuu". Le forze dell'ordine si schierano come se stia per succedere chissà cosa. Corso Rinascimento è bloccato dai due lati, al Senato non si arriva. Via libera al decreto, e la piazza urla. Da Palazzo Madama escono alcuni senatori dell'Idv, alzano un cartello, c'è scritto "Passa il decreto Gelmini: referendum!". Scavalcano le transenne, raggiungono gli studenti. Lo stesso fa la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro. Fuma nervosa, la polizia le apre un varco e lei si infila nella mischia. Spiega che il referendum "è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questi signori che si sono tappati le orecchie e, nel caso della Gelmini, anche la bocca". Questo, al Senato.
A pochi metri, in Piazza Navona, nel frattempo si è piazzato un camioncino bianco di Blocco Studentesco, la destra. Sono connotati, questo non piace alla piazza che da giorni grida "Né di destra né di sinistra". E poi diffondono le canzoni di Rino Gaetano e questo piace ancora meno perché quella non è roba loro e si capisce che vogliono metterci il cappello. Anzi, i caschi da moto: è con quelli che cominciano a picchiare, una carica in piena regola, caschi e cinture. "Sfondano" la folla, creano un vuoto al centro, accerchiano a gruppi di dieci e giù botte. Il fuggi fuggi è generale, è pieno di ragazzini terrorizzati, qualcuno grida al telefonino "non venire, ci stanno caricando", a uno gli rompono la testa e se lo porta via l'ambulanza. Un'altra è piccola piccola, si chiama Alexandra, una sua amica la abbraccia, piange e si tiene pure lei la testa, l'hanno picchiata con un casco, prova a raccontarlo poi piange di più, dice "scusa ma mi devo sedere". In piazza sono confusi, in tanti se ne vanno, i negozi chiudono, i turisti non si rendono conto e restano ai tavolini dei bar. Attraversi un vicolo, riecco il Senato. I poliziotti ora hanno caschi scudi e manganelli. I dirigenti organizzano il blocco, voi qua e voi là. Sono pronti ma non intervengono, mentre in piazza il Blocco Studentesco carica e picchia. Quelli dello zoccolo duro della protesta pacifica, ancora pressati contro le transenne di fronte a Palazzo Madama, cercano di ricomporre la piazza che si sbrindella, "tornate qui, facciamogli vedere quanti siamo - gridano al megafono - non rispondete alle provocazioni fasciste". Nella fascia ovattata, l'Idv Stefano Pedica e Vincenzo Vita, "qui oggi succede un casino" dice il senatore Pd. Poi, le urla. In piazza esplode il caos, lo scontro è violento. Hanno i bomber e le teste rasate e in mano robuste spranghe avvolte nel tricolore, soprattutto hanno più di trent'anni, se davvero sono studenti sono molto fuori corso. Parte la risposta, volano le sedie del "Bar gelateria Navona", volano i tavolini e le bottiglie e i piatti. Un'edicola ci rimette un paio di vetrine, il negozio di giocattoli "Al Sogno" ci rimette un grosso Pinocchio di legno, qualcuno se lo prende e lo usa come mazza. Ora la polizia interviene. Il dirigente che dà l'ok dice "occhio ai ragazzini, che quelli non c'entrano niente", lo sanno chi è che c'entra. Picchiano coi manganelli sugli scudi poi sulle schiene. Ne tirano via uno, lo mettono in ginocchio per terra, scattano le manette. Di quelli con i bomber e le teste rasate ne fermano una decina o più, li sdraiano per terra, poi un cellulare se li porta via mentre altri in divisa o in borghese raccattano da terra cinture, mazze, spranghe. La piazza è un campo di battaglia, gli studenti si cercano. "Sono arrivati i fascisti e se la sono presa con ragazzini inermi che stavano qui a manifestare - dice Stefano, 23 anni, dell'Unione degli studenti - erano adulti e preparati, stavano in ogni angolo della piazza. Qualcuno ha risposto ma dev'essere chiaro che a cominciare sono stati loro, non gli studenti". Rimettono insieme i pezzi. Si va verso largo di Torre Argentina, ci si unisce agli universitari della Sapienza. "No, torniamo a scuola", perché si sparge la voce che Blocco Studentesco stia organizzando raid istituto per istituto. Intanto a largo Argentina gli universitari sfilano compatti e pacifici, ringraziano "i ragazzi che a piazza Navona hanno garantito il diritto a manifestare e hanno riaperto il processo democratico". Ma intanto la preoccupazione per la manifestazione di domani è concreta. "Ha già aderito Lotta Studentesca (il movimento di Forza Nuova, ndr) e quindi non sappiamo come fare, ora vedremo" dice Lorenzo F., 24 anni. "Noi non abbiamo paura, oggi decideremo in assemblea, ma quello che è successo non fa bene al Movimento". Non c'è dubbio, e sono in molti a saperlo bene. (29 ottobre 2008)"

Spero che il movimento studentesco sia abbastanza forte e creativo per isolare questi fascisti, questi imbecilli che non conoscono nemmeno gli slogan che pronunciano. Trovo invece perfetto quel "Io, noi, non abbiamo paura" adottato dagli studenti, perfetto per contrastare l'ignoranza, la mancanza di ascolto e di dialogo, la pericolosità di questo governo che intende imporre non solo la paura, ma il rimbambimento generale...forza ragazzi, siete la speranza, l'unica voce che rappresenta il futuro.

lunedì 20 ottobre 2008

Chi li ha visti?Eddie Brickell & The new Bohemnians

In ricordo dei magnifici (per certi versi) anni '80, una canzone che ho amato molto, con echi degli anni '70....ma chissà dove sarà finito questo gruppo, ne sapete qualcosa?

giovedì 16 ottobre 2008

Sta cambiando il mondo...ed io sono piuttosto incazzata...


da l'Unità di giovedì 16 ottobre 2008 -articolo di Alfredo Reichlin


(...)Era evidente (almeno per menti libere) che non poteva continuare all'infinito un sistema in base al quale somme immense di denario (molte volte più grandi della ricchezza reale prodotta) si muovono da un luogo all'altro del mondo in tempo reale prescindnendo dai bisogni veri della gente, dalle relazioni umane, dai diritti sociali, dalle risorse relai, dai territori. Il fenomeno è stato davvero grandioso e certe polemiche anti-capitalistiche di "rivoluzionari" invecchiati lasciano il tempo che trovano. In questo modo è stata anche favorita l'apertura di nuovi mercati e il finanziamento di cose straordinarie come l'intelligenza artificiale, le medicine (e perchè no - le armi del 2000). E tutto ciò ha anche reso possibile un salto nello sviluppo dei paesi emergenti. Tuttavia è grazie a questo sistema che il paese più ricco del mondo ha potuto vendere a credito molto al di sopra delle sue risorse attirando, grazie al ruolo imperiale del dollaro, l'ottanta per cento del risparmio mondiale..(...)



Non so chi sia il giornalista, lo ammetto per sincerità, però ho molto da contestare a questa sua analisi della situazione economico-finanziaria attuale. Credo che il "fenomeno" del dilagare di crediti enormi non corrispondenti a denaro reale che grazie alle grandi banche statunitensi (e non solo) ha travolto i mercati di tutto il mondo sia la spia di qualcosa in tto già da molto prima e legato essenzialmente ai meccanismi di mercato. Quelli hanno schiacchiato tutto, ogni etica, ogni idea di convivenza pacifica (perchè è questo che sta succedendo, vedi Italia), ogni difesa dell'ambiente che timidamente dalla fine degli anni settanta in avanti si era abbozzata in Europa. Avevamo in Italia un Alexander Langer che sognava delle comunità composte da etnie diverse che potessero dialogare nonostante le lingue adottate ufficialmente fossero distantissime...siamo riusciti a perderlo, morto suicida. Poi queste penne del giornalismo parlano degli effetti collaterali dello strapotere americano come fossero noccioline...ma sono morte e muoiono ogni giorno tanti civili, donne e bambini inermi nelle varie guerre"pacificatrici" sparse per il mondo...e sempre per il barile di petrolio ed i loro fottuti dollari quindi il finanziamento alle nuove armi del 2000 non mi sembra tra le genialate più evidenziabili e tra gli argomenti più felici. Inoltre credo che se si recuperasse davvero un'etica ed anche il buon senso, si penserebbe ad esempio a ridurre il debito di un Africa dove ancora i bambini vengono decimati da fame e AIDS, si penserebbe ad una reale politica mondiale da adottare per sconfiggere la fame, la miseria, le malattie epidemiche che sono i reali nemici che TUTTI, davvero tutti, dovremmo avere.

giovedì 9 ottobre 2008

Todo cambia

Un brano speciale, che ha il potere di rendermi un pò più fatalista del solito e forse più serena...il mondo va un pò anche da sé (per fortuna e purtroppo) senza che si accorga molto del mio passaggio...Ciò non è forse troppo rassicurante ma mi alleggerisce un pò, rendersi conto dei propri limiti non è poi così negativo, anzi!!!

domenica 5 ottobre 2008

Senza dignità

E' solo un gioco
-l'immagine livida di esseri in fiamme-
carcasse di uomini,
tenere onde di un mare antico
solcato dal cielo.
E' solo finzione
-non necessita di preoccupazione-
solo uno spot,
una nostalgica rivisitazione
la mano di taluno
contro la mano dell'altro
lo stesso sangue
a fecondare la terra
la stessa terra
di fratelli senza memoria
La confusione
solo prova generale
un regime che non crede
ancora in se stesso
abbagliato da lustrini e paillettes
dalla voce di fantocci
immagini vuote
senza dignità
né cuore.

Francesca

PS: Mi piacerebbe che più che pareri sulla poesia giungessero pensieri e suggestioni sul tema ma ogni voce, ovviamente, è ben accolta...

martedì 30 settembre 2008

Riflessioni


Dal bellissimo libro di U.Galimberti "L'ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani"(2007) che vi consiglio vivamente, un pensiero riguardante le "nuove" generazioni, il rapporto con i genitori....il mondo in cui viviamo:

(...)Soli da piccoli, affidati alla televisione o alle prestazioni mercenarie dell'esercito delle baby-sitter, questi figli del benessere e della razionalità, crescono con un cuore dapprima tumultuoso che invoca attenzione emotiva, poi, quando questa attenzione non arriva, giocano d'anticipo la delusione eil cinismo per difendersi da una risposta d'amore che sospettano non arriverà mai. A questo punto il cuore, un tempo tumultuoso e invocante, si fa piatto, non reattivo, pronto a declinare ora nella depressione, ora nella noia (...).


Galimberti attribuisce questo spaesamento non solo ai ragazzi che vivono una evidente fragilità e che hanno problemi comportamentali ma soprattutto alla maggioranza degli adolescenti, quelli "normali", quelli che magari, da un giorno all'altro, compiono gesti inconsulti (suicidio, omicidio, bullismo) e che i media, a posteriori definiscono "bravi ragazzi, insospettabili". Che ne pensate...?

Nasce Lesfleurs

Pensieri, aforismi, poesie, canzoni, notizie...tutto ciò che dal grande contenitore del reale (e non solo) ci colpisce e diventa creatività, e quindi come tale possiamo e vogliamo condividere con altri...Spero che questo blog sia uno spazio libero al dialogo e alla parola, allo scambio di idee e di informazioni, in particolare riguardanti le attività culturali o quegli interessi che ci mantengono vivi, che in quest'epoca di necessaria "resistenza", possiamo fare nostri...lo auguro a tutti!
Francesca