mercoledì 29 ottobre 2008

NOI NON ABBIAMO PAURA


Piazza Navona, oggi, dal sito di Repubblica:

"LA CRONACA IN DIRETTA Sono passate da poco le dieci quando l'Aula del Senato approva il decreto Gelmini. Fuori, la protesta è forte. Centinaia di studenti diventano via via migliaia, gridano verso Palazzo Madama, "Gelmini, vieni fuori", "Fateci entrare", fischi e "buuu". Le forze dell'ordine si schierano come se stia per succedere chissà cosa. Corso Rinascimento è bloccato dai due lati, al Senato non si arriva. Via libera al decreto, e la piazza urla. Da Palazzo Madama escono alcuni senatori dell'Idv, alzano un cartello, c'è scritto "Passa il decreto Gelmini: referendum!". Scavalcano le transenne, raggiungono gli studenti. Lo stesso fa la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro. Fuma nervosa, la polizia le apre un varco e lei si infila nella mischia. Spiega che il referendum "è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questi signori che si sono tappati le orecchie e, nel caso della Gelmini, anche la bocca". Questo, al Senato.
A pochi metri, in Piazza Navona, nel frattempo si è piazzato un camioncino bianco di Blocco Studentesco, la destra. Sono connotati, questo non piace alla piazza che da giorni grida "Né di destra né di sinistra". E poi diffondono le canzoni di Rino Gaetano e questo piace ancora meno perché quella non è roba loro e si capisce che vogliono metterci il cappello. Anzi, i caschi da moto: è con quelli che cominciano a picchiare, una carica in piena regola, caschi e cinture. "Sfondano" la folla, creano un vuoto al centro, accerchiano a gruppi di dieci e giù botte. Il fuggi fuggi è generale, è pieno di ragazzini terrorizzati, qualcuno grida al telefonino "non venire, ci stanno caricando", a uno gli rompono la testa e se lo porta via l'ambulanza. Un'altra è piccola piccola, si chiama Alexandra, una sua amica la abbraccia, piange e si tiene pure lei la testa, l'hanno picchiata con un casco, prova a raccontarlo poi piange di più, dice "scusa ma mi devo sedere". In piazza sono confusi, in tanti se ne vanno, i negozi chiudono, i turisti non si rendono conto e restano ai tavolini dei bar. Attraversi un vicolo, riecco il Senato. I poliziotti ora hanno caschi scudi e manganelli. I dirigenti organizzano il blocco, voi qua e voi là. Sono pronti ma non intervengono, mentre in piazza il Blocco Studentesco carica e picchia. Quelli dello zoccolo duro della protesta pacifica, ancora pressati contro le transenne di fronte a Palazzo Madama, cercano di ricomporre la piazza che si sbrindella, "tornate qui, facciamogli vedere quanti siamo - gridano al megafono - non rispondete alle provocazioni fasciste". Nella fascia ovattata, l'Idv Stefano Pedica e Vincenzo Vita, "qui oggi succede un casino" dice il senatore Pd. Poi, le urla. In piazza esplode il caos, lo scontro è violento. Hanno i bomber e le teste rasate e in mano robuste spranghe avvolte nel tricolore, soprattutto hanno più di trent'anni, se davvero sono studenti sono molto fuori corso. Parte la risposta, volano le sedie del "Bar gelateria Navona", volano i tavolini e le bottiglie e i piatti. Un'edicola ci rimette un paio di vetrine, il negozio di giocattoli "Al Sogno" ci rimette un grosso Pinocchio di legno, qualcuno se lo prende e lo usa come mazza. Ora la polizia interviene. Il dirigente che dà l'ok dice "occhio ai ragazzini, che quelli non c'entrano niente", lo sanno chi è che c'entra. Picchiano coi manganelli sugli scudi poi sulle schiene. Ne tirano via uno, lo mettono in ginocchio per terra, scattano le manette. Di quelli con i bomber e le teste rasate ne fermano una decina o più, li sdraiano per terra, poi un cellulare se li porta via mentre altri in divisa o in borghese raccattano da terra cinture, mazze, spranghe. La piazza è un campo di battaglia, gli studenti si cercano. "Sono arrivati i fascisti e se la sono presa con ragazzini inermi che stavano qui a manifestare - dice Stefano, 23 anni, dell'Unione degli studenti - erano adulti e preparati, stavano in ogni angolo della piazza. Qualcuno ha risposto ma dev'essere chiaro che a cominciare sono stati loro, non gli studenti". Rimettono insieme i pezzi. Si va verso largo di Torre Argentina, ci si unisce agli universitari della Sapienza. "No, torniamo a scuola", perché si sparge la voce che Blocco Studentesco stia organizzando raid istituto per istituto. Intanto a largo Argentina gli universitari sfilano compatti e pacifici, ringraziano "i ragazzi che a piazza Navona hanno garantito il diritto a manifestare e hanno riaperto il processo democratico". Ma intanto la preoccupazione per la manifestazione di domani è concreta. "Ha già aderito Lotta Studentesca (il movimento di Forza Nuova, ndr) e quindi non sappiamo come fare, ora vedremo" dice Lorenzo F., 24 anni. "Noi non abbiamo paura, oggi decideremo in assemblea, ma quello che è successo non fa bene al Movimento". Non c'è dubbio, e sono in molti a saperlo bene. (29 ottobre 2008)"

Spero che il movimento studentesco sia abbastanza forte e creativo per isolare questi fascisti, questi imbecilli che non conoscono nemmeno gli slogan che pronunciano. Trovo invece perfetto quel "Io, noi, non abbiamo paura" adottato dagli studenti, perfetto per contrastare l'ignoranza, la mancanza di ascolto e di dialogo, la pericolosità di questo governo che intende imporre non solo la paura, ma il rimbambimento generale...forza ragazzi, siete la speranza, l'unica voce che rappresenta il futuro.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Fra,
come non riconoscere, fra quelle teste rasate, i figli del camerata Roberto Fiore o i nipoti del Lupomanno neo sindaco di Roma. E' il solito lavoro sporco che il regime fa fare alle sue solerti ed inconsapevoli manovalanze.
Sarebbe interessante ricordare cosa successe nel 1994 al giovane studente di Modena che dopo avere fondato l'associazione BO.BI (boicotta il biscione) venne brutalizzato all'interno di casa sua da un gruppo di Skin Heads inferociti. Sul caso, messo subito a tacere, non intervenne nessuno. Neppure la sinistra. A Roma però é da una decina di anni che gruppi di Skin legati a Forza Nuova e alla destra radicale imperversano senza che nessuno si opponga.

Anonimo ha detto...

E poi ieri sera al TG hanno annunciato che a provocare sono stati quelli di sinistra. Questi stanno tirando la corda, dai tempi del G8...

NERO_CATRAME ha detto...

Da sempre succede così,lo stato manovra i teppisti alla diffamazione degli altri,succede neglle strade,negli stadi.Il potere di screditare gruppi,allontanandoli dall'interesse generale.Isolandoli per poterli controllare meglio e spegnere come un fiammifero prima di bruciarsi le dita.Pura tattica militare,da sempre usata su tutti i fronti,difficile evitarla finchè si tratta di gruppetti,la massa dovrebbero assorbirla diversamente.E arriveremmo purtroppo ad un'altra tienamen

Franziska ha detto...

Sono d'accordo con Nero_catrame, screditare i gruppi allontanandoli dall'interesse generale proprio come al G8 dove la strategia fu applicata così bene da riuscire a smembrare il movimento No global, peraltro molto frammentato al suo interno. Credo si dovrà agire con molta astuzia, bisognerebbe puntare ad azioni che vadano ad informare,in controtendenza con le menzogne che ci proprina quotidianamente il governo, dovremo armarci di megafono e ripetere per strada, nelle piazze, che ci stanno raccontando un fiume di balle..e non solo questo governo, ahimè!