mercoledì 5 novembre 2008

Dei segreti palpiti


Cosa sappiamo
dei segreti palpiti
del mare
del pane e le rose
che non volemmo
cogliere
dell'istante perso
del ritrovato ardore,
di Maya ed Edipo
che infestano il sonno
dello scivolare caldo
della polvere di parole
che fluisce nel vento
Cosa diremmo
a festa finita
a luci spente
volando nella notte
in mezzo ad alberi frondosi?
Ricorderemo i nomi
i luoghi
delle altalene
i visi, le corse
ancora una volta
come l'ultima
tra le palpebre...

In questi strani giorni di attese e speranze, di malinconia autunnale e voglia d'inverno (almeno per me che sogno la neve) è naturale porsi delle domande....chiaramente non mi aspetto risposte, diffido da chi ne ha subito pronte....ma altri palpiti, altre voci...

3 commenti:

digito ergo sum ha detto...

MA PERÒ, mi viene da chiederMI a cosa possa servire cosa, sapere dei palpiti segreti del mare...

ci son cose che stanno bene lì, a dar da pensare e a farsi domandare, senza che ci sia una risposta.

Franziska ha detto...

La poesia per me è sempre una ricerca, sempre senza risposte, senza soluzioni ma una ricerca come lo è il vivere...non so, digito ergo sum, se ti ho risposto ma sentivo di dover precisare questo...

digito ergo sum ha detto...

ah, te hai risposto daDdio... il problema, ed è colpa mia, è che non ho centrato la risposta, con la mia domanda...

ma, in questi giorni, sono poco lucido, nonostante la crapa pelata.

in evricheis, ai uisch iù ev a nais uickend