martedì 25 novembre 2008

Un paese non solo imbelle...forse anche un pò imbecille?

Dal sito Lavoratorio.it un editoriale interessante che ci dice forse quel che già sappiamo: è necessario riconvertire il nostro modo di produrre, di lavorare e di vivere, credo, pena la dipendenza da questi meccanismi economico-finanziari di cui siamo già schiavi e da cui siamo ormai intrappolati....

Il caso Motorola e un paese imbelle
di Armando Rinaldi
La dura presa di posizione del Sindaco di Torino in merito alla decisione della Motorola di chiudere tutte le attività di ricerca e produzione in Italia e in Europa evidenzia finalmente in modo chiaro ciò che da anni riscontriamo nel comportamento di molte aziende multinazionali così come di tante imprese italiane.Da almeno 15 anni a questa parte vere o presunte esigenze di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale hanno fatto pervenire sui tavoli dei Ministeri del Lavoro dei vari Governi che si sono succeduti alla guida del paese, continue richieste di interventi della finanza pubblica allo scopo di sostenere costi che, a ragion di logica, dovrebbero essere a carico del sistema impresa.Un sistema impresa sempre pronto a gridare alla libera imprenditoria e al libero mercato, che guarda con orrore all’intervento pubblico nell’economia fino al momento in cui lo Stato diventa un comodo rifugio sul quale scaricare costi indesiderati.Di volta in volta, sotto il ricatto del licenziamento di centinaia di lavoratori, si ottengono interventi legislativi ad hoc che attraverso cassa integrazione, mobilità e prepensionamenti sottraggono preziose risorse finanziare ai bilanci degli enti previdenziali.E mentre tutto questo avviene l’opinione pubblica è bombardata da continui allarmi sulla spesa previdenziale e sulla necessità di nuovi sacrifici da chiedere a coloro che vorrebbero avere una certezza sul proprio diritto alla pensione.E, ancora, mentre tutto questo avviene da oltre 15 anni si continua a parlare della necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali in grado di tutelare chi perde il lavoro o chi svolge attività lavorativa intermittente vivendo per lunghi periodi di tempo del tutto privo di reddito.Ma, la cosa più paradossale è data dal fatto che moltissime aziende che hanno goduto del benefico intervento della finanza pubblica, una volta incamerato il malloppo, decidono, alla faccia della tanto sventolata etica d’impresa, di delocallizzare le proprie attività in altri paesi alla faccia dei sacrifici imposti ai contribuenti italiani.Non occorrono grandi indagini e ricerche per scoprire che interi comparti industriali sono andati progressivamente sparendo grazie a queste logiche imprenditoriali

1 commento:

Anonimo ha detto...

Purtroppo hai ragione.
Pierpaolo